"La polvere si
solleva, e come una nuvola di primavera svanisce nel tempo in cui si
forma. Piccoli sassi schizzano poco più in là, senza nulla muovere. Le
ruote continuano a girare, leggere e veloci, fregandosene del
cronometro. Non è un giro in bici come tanti, ma un viaggio nel tempo,
attraverso luoghi in cui sembra quasi essersi fermato, fra continui
saliscendi che ben presto stancano le gambe. Viale delle Pianore, una
strada bianca perfetta e spettacolare nel passaggio dal viale di
cipressi di fronte al villino di caccia appartenuto un tempo ai Medici.
No, non è il Chianti, sono le Cerbaie.
Colline che sembrano nascondersi dalla fretta di tutti i giorni, in cui
continua a vivere l’orgoglio di un’epoca ormai lontana, scandita dal
suono delle campane e dai lavori nei campi e nelle prode. Colline di cui
in pochi, magari anche del posto, conoscono l’esistenza.
A
Staffoli è una nuvolosa domenica di Settembre, e non si capisce cosa
abbia intenzione di fare il cielo. Il Giro delle Cerbaie è alla seconda
edizione, e a fronte dei 140 cicloturisti dell’esordio, stavolta sono
230 a partire alla scoperta di queste zone un po’ dimenticate, un po’
ignorate.
Le strade, già da subito, sono quelle avare di pianura che
con il loro incessante scendere o salire caratterizzano questo angolo
di Toscana. E sono anche strade storiche, prestigiose. La via Francigena
con il suo tracciato secolare è qui a due passi, all’ombra dei boschi
che ombreggiano i celebri “vallini” scavati da torrenti tanto piccoli
quanto impetuosi dopo le pioggie.
I borghi di Massarella e Torre
sono un passaggio obbligato, e sulle loro rampe qualcuno già non trova
più rapporti da scalare. Per fortuna arriva un po’ di pianura, prima di
affrontare le scenografiche strade delle colline di Cerreto Guidi. Non
sono più le Cerbaie qui, ma lo scopo è divertire, vedere sempre posti
nuovi, mai stancare con i soliti percorsi. Ciclo-Turismo, in una parola.
Dopo Cerreto Guidi, le ruote girano svelte verso le colline di San
Miniato, per regalare agli occhi dei ciclisti alcune perle di rara
bellezza come il passaggio dal borgo di Castelnuovo d’Elsa e di Coiano,
le deserte strade di Corrazzano e le cattive salite che qui si celano
fra i boschi. Da una parte la dolcezza del paesaggio, dall’altra la
crudeltà dei “muri” di Montebicchieri e Moriolo, per toccare poi l’apice
della malvagità con la temibile Via dell’Inferno, a Montopoli. Un nome,
un programma.
Può sembrare strano per molti, ma l’animo del
ciclista vive di queste sfide. E più accidenti e santi chiamati in causa
vengono sospirati durante questi sforzi, più la soddisfazione dei
pedalatori cresce una volta scesi dalle bici. Lo racconteranno ad amici e
parenti, e sarà l’ennesima esperienza da ricordare per molto tempo.
Abbandonate queste colline, è di nuovo la volta delle Cerbaie, stavolta
in zona Santa Maria a Monte. Il “muro” del Prataccio attende perfido le
gambe ormai stanche dei ciclisti, e con le sue pendenze a doppia cifra e
il tratto sterrato a metà ascesa è già un totem del Giro delle Cerbaie.
Così come la strada bianca delle Pianore, il viale di Cipressi del
borgo di Montefalcone e le vedute spettacolari sul Valdarno che si
aprono fra le siepi di bosso della villa di Poggio Adorno.
Chi
percorre queste strade per la prima volta non può che rimanere stupito
dalla varietà di bellezze che questo territorio offre, e non può che
ritrovarsi senza fiato quando, a sorpresa, a una manciata di pedalate
dall’arrivo il “Muro dei Be’ini” richiama ad un ultimo improvviso
sforzo. Il centro Avis è vicino ormai, e il lauto pasta party
sapientemente preparato dalle mani di chi da anni cucina per la sagra
della pappardella alla lepre saprà senza dubbio ripagare dei tanti
sforzi.
Il Giro delle Cerbaie termina qui, laddove è anche
iniziato. Sui tavoli piatti e bottiglie vanno e vengono, accompagnati
dal vociare di chi deve assolutamente ripercorrere il percorso anche a
parole. La soddisfazione è stampata sui volti, l’obbiettivo è centrato:
far divertire e far conoscere le Cerbaie. Un evento che il Comune di
Santa Croce sull’Arno ha deciso di patrocinare dall’esordio,
condividendone fini e principi, e che nel 2013 si appresta a fare il
definitivo salto di qualità. Tante le novità allo studio: un percorso
che avrà alcuni passaggi più unici che rari, la collaborazione con i
comuni e alcune associazioni, ma soprattutto l’ambizione a creare una
giornata per la promozione delle Cerbaie a 360°. L’appuntamento è per il
22 Settembre. Lasciatevi stupire."