lunedì 14 marzo 2011

In gruppo con gli Omeghi!

Forse sono fin troppo meteopatico (sempre che si dica così), ma le previsioni per domenica sono davvero terribili. In programma ci sarebbe la prima prova del circuito toscano di Cicloturismo, con la prova di Pisa. Il rischio però è quello di passare il sabato riposandosi, buttando via una giornata tutto sommato accettabile per poi ritrovarsi la domenica senza poter pedalare causa pioggia.

Quindi decido di non gettare la giornata, e se poi non dovesse piovere si pedalerà anche domenica! Per il giro di questo sabato niente di particolarmente impegnativo in programma. Partenza poco prima delle 8, temperatura gradevole, un po’ di vento teso e dopo pochi metri Ale in macchina. Mi aggiorna sulle ultime della cicloturistica e poi se ne va verso il meccanico. Io invece verso il ritrovo della Polisportiva Omega.

Sono in ritardo dannazione, e non posso far altro che spingere da subito. Dopo 20 minuti molto tirati arrivo in piazza a Fucecchio dove trovo 5 ex compagni ad aspettarmi. Non arriva nessun altro e partiamo. Un gruppetto molto eterogeneo e bilanciato, senza nessuno che si lamenta troppo di questo o di quell’altro. Perfetto.

Ci dirigiamo verso Pistoia, anche se un vento non intenso ma fastidioso tenta di respingerci. Nonostante tutto il passo è sempre molto buono e non sono rari dei tratti oltre i 40 orari. Quando tocca a me scandire il passo faccio abbastanza fatica, ma il ritmo che riesco a tenere è comunque molto buono. Dopo la crisi incredibile di giovedì, penso di stare sicuramente meglio. I tempi migliori sono altri però.

Sul primo GPM di giornata, il Serravalle, faccio un ritmo parecchio sostenuto, e ho al conferma di stare meglio rispetto all’ultima pedalata. Carlo mi è a ruota e dimostra che oggi sarà un osso duro. Poi aspettiamo gli altri e via, fra vivai e strade più che secondarie, verso l’attacco del San Baronto.

A inizio salita capisco immediatamente che non posso farcela a mantenere il ritmo di Carlo. Infatti mi stacco subito, ma lui rallenta e mi aspetta. Iniziamo così a salire del mio passo, anche se lui poteva tranquillamente andare più forte. Una situazione utilissima, perché se fossi da solo sicuramente sarei salito molto più piano. Così invece, con qualcuno da seguire, dò l’anima e produco uno sforzo che va al di là di quelle che avrei considerato le mie reali possibilità. Non è questo l’allenamento migliore? Quello così simile alla gara? Perché in una gara non avrei mai considerato l’alternativa di staccarmi, mentre adesso si, l’ho fatto. L’avrei fatto.

Una questione di motivazioni alla fine, in bici come nella vita. Quando si è al limite si è di fronte a due possibilità: lasciare o continuare. Vada per continuare.

Verso la vetta riesco anche ad aumentare il passo, e i watt sono dalla mia parte. Non è una questione di pendenze più dolci o vento. Produco proprio dei watt in più e questo è incoraggiante. Carlo poi scatta e non riesco a seguirlo, ma ormai siamo in cima e va più che bene così. Oggi pedale veramente bene!

Aspettiamo tutti e poi discesa noiosissima verso Vinci. L’idea è quella di salire Faltognano, ma in corrispondenza della casa di Leonardo giriamo a sinistra verso una meta alternativa: Sant’Amato. È Mario che l’ha proposto, pare che la strada lì finisca, ma è una bella salita.

Infatti lo è. Fra gli olivi, silenziosa, poco trafficata, bei panorami. E belle pendenze, in alcuni tratti. Si ripete la stessa lotta fra me e Calo, ed è ancora lui a spuntarla. Va bene così comunque.

Nel ritorno verso casa, appena superata Vinci, Mario si mette a pestare di brutto. Io sono 20 metri indietro, intento a levarmi la mantellina. Provo a recuperare ma le gambe non mi sostengono. Rimango al vento, ovviamente contrario! Confidando che mi aspettino, vado regolare sui 37-38 senza morire inutilmente, ed infatti dopo qualche km ci ricongiungiamo.

A Bassa rimango di nuovo da solo, ma stavolta è perché loro vanno verso casa ed io pure. Fino all’imbocco della salita di Poggio Adorno, affronto i km di pianura con un bello spirito battagliero nonostante sia da solo. Non è certo una cronometro, ma il passo è molto buono. In fondo è proprio quello che mi serve: fare fatica dopo un tot di ore. Me lo ritroverò alle GF.

Affronto pure Poggio Adorno a buona intensità e poi gli ultimi 5 km li prendo molto tranquillamente come scarico.

Una buona girata! 107 km e 28 di media. Gambe stanche ma fino a un certo punto... accontentiamosi!

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