giovedì 30 settembre 2010

Tornare a pedalare, e al mondo...

Non che siano passati secoli e nemmeno che mi sia mancata molto. La voglia di pedalare è bassina, soprattutto quando devo fare il mio ultracollaudato giro di 26 km per sciogliere le gambe. Il giorno dopo una gara, il giorno prima, usato quando le gambe lo richiedevano, adesso funge per altri motivi. Sciogliere le gambe, come un massaggio della miglior specie e rimetterle al mondo dai traumi della corsa.

È stata un'oretta fresca, di primo mattino, mi ci voleva. Nonostante la voglia in partenza fosse poca, nel durante me la sono proprio goduta. Se non altro perchè non avevo dolori da stare a sentire. 
Cosa non secondaria: la botta è arrivata. Da tempo nell'aria, avevo fatto tutto il possibile per rimandarla a dopo la gara di Domenica, continuando a stimolare il fisico con allenamenti brevi, facilitando il recupero. Come previsto poerò, sono bastati appena 3 giorni lontano dalla sella e il calo, vertiginoso è arrivato. Girata brevissima è vero, ma so riconoscere bene quello che le sensazioni mi dicono. Se poi anche il cardio mi dice che, nonostante l'andatura turistica, spesso ero vicino al medio, allora vado sul sicuro.

Bene così. La risalita, su un'ascesa diversa però stavolta, può avere inizio.

mercoledì 29 settembre 2010

Iniziare a correre, livello 2: Tiro alla fune

Basta stare attenti che la fune non si rompa. La fune sono i muscoli di nome imprecisato che tirano e fanno male appena inizio a camminare. Figuratevi a correre.

Dopo il riposo di ieri oggo dovevo correre per forza, così sono passato al secondo livello. Anche stavolta a livello di fatica percepita sono a livello poltrona e popcorn, ma a livello di dolore alle gambe siamo a livello di fisioterapia. Niente di esagerato, appena 12' minuti di corsa intervallata da minuti di cammino. Prima e dopo 10' di camminata tranquilla. Nei minuti di corsa lavoro a fondo lento, costruisco la base e faccio riposare il corpo, che ne ha bisogno. Praticamente per adesso, rispetto agli allenamenti in bici fatti fino alla settimana scorsa, sono a riposo.

Come sempre le risposte più importanti a livello muscolare saranno quelle di domattina. Secondo come ci sta di prendere la bici e fare un giretto defaticante. Nel fine settimana non mi dispiacerebbe arrivare a 20' di corsa totale, più una girata tranquillissima in bici.

Cronoscalata di Sommocolonia, articolo da Idearun.it

Successo per la cronoscalata Ponte di Catagnana - Sommocolonia26-09-2010 - Correre in Toscana e Circuiti

 Si è disputata domenica 26 settembre la 2^ edizione della cronoscalata Ponte di Catagnana- Sommocolonia di 4 km. Quest´anno la gara, organizzata dall´associazione sportiva Val di Lago con il patrocinio del comune di Barga e con il supporto tecnico del g.p. Parco Alpi Apuane, ha cambiato percorso e formula rispetto all´edizione dello scorso anno. La gara podistica è stata affiancata da una gara ciclistica, valida come ultima prova del CAMPIONATO DI CRONOSCALATE IN MEDIAVALLE E GARFAGNANA e ben 70 atleti provenienti da tutta la regione si sono sfidati su questa impegnativa salita.


L´ha spuntata nella classifica maschile podistica il forte portacolori del G.P. Parco Alpi Apuane Marco Baldini in 18´39" che ha avuto la meglio sui compagni di squadra Graziano Poli suo un buon 20´02" e su Massimo Igliori che ha chiuso in 20´03".

Al femminile Paola Lazzini del G.s. Lammari che si conferma la donna da battere in salita ha vinto in 24´38" precedendo Francesca Andreotti della Silvano Fedi di Pistoia e la pistoiese Maria Grazia Mazzanti.
Claudio Simi del g.p. Parco Alpi Apuane trionfa nei veterani come Ferdinando Bertacca degli Amici della marcia di Massarosa negli argento. Entusiasmante la competizione ciclistica con ben 7 categorie in gara. Nell´ordine si impongono nella categoria A1 Fabio Botrini, nella cat.A2 Alessandro Giannotti, nella categoria A3 Enrico Bartolozzi, nella categoria A4 Bruno Scotti, nella categoria A5 Mauro Perfetti, nella categoria A6 Francesco Simoncini, nelle donne la forte Claudia Bertoncini ha la meglio su Elena Jaccheri. La gara ha poi stabilito il podio delle 12 categorie del Campionato di Cronoscalate iniziato a Luglio a Cascio e poi proseguito in Agosto a Fosciandora e in settembre a Filecchio.

CICLISTI:
CATEGORIA A1 : Fabio Botrini p.67-Luigi Toni p. 59-Sandro Bentivoglio p. 59
CATEGORIA A2: Alessandro Giannotti p.64-Emanuele Traversari p. 54-Alessio Guazzini p.36
CATEGORIA A3.Enrico Bartolozzi p. 69 -Roberto Lunardi p. 53-Alessandro D´Alfonso p.35
CATEGORIA A4 : Giuseppe Baronti p.63-Bruno Scotti p.60-Dino Berlingacci p. 39
CATEGORIA A5: Mauro Perfetti p. 75 - Federico Marchetti p.57 - Giancarlo Romanelli p. 49
CATEGORIA A6: Francesco Simoncini p. 60 - Giuseppe Nardini p. 55 - Mario Guastalli p. 48
CATEGORIA FEMMINILE : Claudia Bertoncini p. 60 - Elena Jaccheri p. 51
PODISTI:
ASSOLUTI MASCHILE : Alex Consigli p. 45 - Marco Barbi p. 32 - Antonio Merighi p. 16
VETERANI MASCHILE: Franco Bertoncini p. 48 - Arturo Sargenti p. 36
ARGENTO MASCHILE: Ferdinando Bertacca p. 60 - Nicola Venturini p. 51 - Giuseppe Benassi p. 48
DONNE ASSOLUTE: Paola Lazzini p. 60 - Mariagrazia Mazzanti p. 41 - Elena Bertolotti p. 36
DONNE LADIES : Dalila Campioni p. 45
Le premiazioni del campionato verranno effettuate in una sera di gala presso il ristorante il BUGNO di Fornaci di Barga venerdi 15 Ottobre alla presenza degli sponsor e degli enti che hanno patrocinato l´evento.




Fonte: Graziano Poli

martedì 28 settembre 2010

Martedì: vincono le gambe

Oggi hanno vinto le gambe! Stamani mi sono svegliato senza particolari dolori, bene, ho pensato. Non sono andato a corerre peorò, avevo da fare le analisi che poi non ho fatto a causa dei problemi all'italiana.
La mattinata passata a scorrazzare fra la soprintendenza e l'università, oltre che a mettere km nelle gambe, mi ha anche fatto uscire i dolori da adattamento.
Troppo facile partire subito bene! Allora per oggi ho preferito riposare, domani però il livello 2 è d'obbligo!

A leggere qua e là mi innervosisco di sentire gente che dopo millemila anni di solo ciclismo, si mette a correre mezz'ora e il giorno dopo stà bene... ma perchè devo essere sempre diverso? Mah... La voglia di fare è tanta, speriamo che l'adattamento non sia più lungo del previsto

lunedì 27 settembre 2010

Iniziare a correre, livello 1: Palo della Luce

Mancano esattamente 83 giorni alla maratona di Pisa, a pensarci mi pare che siano un po' troppo pochi. Quindi meglio non pensarci e concentrarsi sull'obbiettivo. Già perchè è un obbiettivo mica da poco. È circa un anno e mezzo che non corro. Più o meno 22 anni che non lo faccio seriamente, ma non mi preoccupo. È solo una questione di adattamento. Gli sforzi intensi e prolungati sono il mio pane, il mi fisico li sopporta bene. Tutto stà nel convincere i muscoli a cambiare i loro costumi per circa tre mesi. 

Condizionamento e cautela, queste sono le uniche due regole che mi pongo per iniziare. 
Condizionamento per convincere, con calma e con le buone maniere, i muscoli a cambiare atteggiamento verso uno sport così traumatico come la corsa (rispetto alla bici). In poche parole: alzarsi la mattina dopo un allenamento ed essere in grado di scendere le scale senza bestemmiare.
Cautela, nell'intensità per concedere un po' di tregua al corpo dopo una stagione ciclistica intensa, e nel gesto per evitare infortuni. Troppo poco il tempo di avvicinamento per subire uno stop.

Quindi oggi, dopo pranzo, sprezzante del pericolo dei dolori di milza, ho fatto il primo allenamento di corsa. Livello 1: palo della luce. Ovvero 2 minuti camminando e 1 di corsa per 8 volte, roba seria eh. A livello di fatica mi sembrava di non fare assolutamente niente. A livello di elasticità delle gambe, appunto, palo della luce. Quindi solo 8' di corsa in totale, ma è giusto iniziare così. Vediamo un po' domani mattina come stanno le gambe. A quel punto valuterò se riproporre il livello 1 oppure passare al 2.

Considerazioni finali: il rumore dei passi cadenzati sull'asfalto è un'emozione che mancava da tempo. Avremo modo di diventare amiconi prossimamente. E perchè no? Anche di litigare un po'.

domenica 26 settembre 2010

Cronoscalata di Sommocolonia

Cronoscalata di Sommocolonia: ultima delle 4 prove del campionato di cronoscalate della mediavalle Garfagnana. In palio tutto, secondo in classifica generale, mi gioco il tutto per tutto. L'obbiettivo, senza mezzi termini è fare bottino pieno, vincendo la gara e quindi anche il campionato. Ecco il racconto


Maglia a maniche corte, maglia della tuta e giacchetto di jeans… cavolo se inizia a fare fresco. Il sole si deve ancora svegliare, in giro non c’è nessuno e il viaggio verso Sommocolonia va via liscio e molto veloce. These days in sottofondo. Abbondantemente sopra i limiti, mi ritrovo con un po’ di anticipo nei pressi della zona x. Benedetto anticipo… l’iscrizione è in un paesino dove si arriva con una strada degna dello Zoncolan come durezza, ma larga quanto basta per una macchina. Parcheggio in un campo con manovre da brevetto e mi iscrivo. È presto, che faccio mi iscrivo o no? Massì, mi iscrivo. Poi tento di andare in cima all’arrivo, dove c’è tutta la logistica del postgara… ma perché non fare direttamente tutto lassù?

Ci arrivo dopo aver imboccato due strade a fondo chiuso che pensavo riportassero sulla via che dovevo prendere. Alla fine rinuncio e opto per la strada principale, così mi faccio un’idea della salita. A parte che siamo nel versante est delle montagne e il sole si farà attendere un po’, a parte che la strada è tutta all’ombra, a parte che in cima siamo oltre i 700 m e fa un freddo incredibile, la salita è esigente. Partenza e subito strappo, poi falsopiano, cyrve, risale e diventa dura. All’ultimo km spiana, poi risale, ultimi 500 metri da fare in volata. Recepito.

Mi preparo e scendo… madonna che freddo… nemmeno un metro al sole. Arrivo giù a Ponte di Catagnana e mi dirigo verso Barga, meglio scendere da Loppia che dovrebbe essere al sole. Infatti è così. Poi Fornaci e quindi risalgo Barga da Mologno, senza forzare troppo, le gambe sono decisamente legnose. Una volta in cima ritorno alla partenza, c’è il foglio con l’orario delle partenze. Il cellulare segna le 9.31, il foglio dice che il mio turno sarà alle 10.41… cazzo! Un ora e dieci?? Allora meglio mettersi subito in marcia per un bel riscaldamento. Se rimango qui il tempo non passerà mai.

Infatti mi programmo un giretto bellino, ma il tempo passa troppo, troppo velocemente! Vado a Castelnuovo, salgo Monteperpoli, scendo a Gallicano e nel cercare di abbreviare la strada mi ritrova ad allungarla. A questo punto, guardando l’ora, sono ufficialmente in ritardo, con Barga ancora da salire! Niente da fare, nessuna altrenativa: devo tirarla un po! Cerco di non uccidermi, ma sono sempre vicino alla soglia, credo. Il cardio, così come tutto il resto, è a casa. Intanto arrivo in cima, di frettissima verso Ponte di Catagnana, eccomi. Due minuti alla partenza, disgraziato… appena in tempo.

Quei due minuti sono tutto e niente, non passano mai e ripasso tutto quel che devo sapere. Lo chiamo doping mentale, una serie di pensieri, autoconvincimenti, autoillusioni ai limiti dell’estremo. L’estremo da chiedere al mio corpo, stanco e provato dalla stagione. Impossibile scrivere, dare un’idea dell’azione che faccio sulla mente prima di una crono. Soprattutto questa dove mi gioco tutto, vai Fabio.

E parto. I primi 200 metri sono impegnativi, a tutta, tanto poi spiana. Poi spiana e mi butto a kamikaze nella s in semidiscesa, a tutta. Moltiplica garnde, poi piccola perché ritorna dura, e poi ancora facile. Passa un km, tornante verso sinistra e inizia la parte più impegnativa. A tutta, non ci sono mezze misure, giocati tutto, è l’unico modo. E ogni curva l’impressione è di scoppiare, ogni metro pare sia l’ultimo prima della botta. Doping psicologico, ancora, va avanti. Tempo e distanze non pervenuti, in trance.

Ultimo km, sto scoppiando davvero, am so che spiana. Calo di quel millesimo che serve per non fare la botta definitiva. Metto il 53, il cuore cala, le gambe scoppiano ma è secondario. Poi ritorna dura, metto il 39, come preparare la volata dietro l’ultimo tornante, che arriva e chiede l’ultimo respiro. Ancora, e definitivamente, il 53. Mi alzo e quasi scatto, nergie che non si sa da dove arrivino, volata lunghissima. Striscione, fine.

Chiedo il tempo due volte, e due volte me lo scordo. Incontro uno dei ragazzi con i quali mi gioco il campionato, parliamo fitto, mi dice il suo tempo. Del mio un’idea ce l’ho, ma non sono sicuro e me lo tengo per me. Fino alla premiazione nel dubbio. Lo speaker mi annuncia come il vincitore. Doppio colpo: cronoscalata di oggi e Campionato. La stagione può veramente chiudersi adesso. L’avventura della maratona può iniziare.

sabato 25 settembre 2010

Sgambata pregara con zio

Già dal risveglio gambe indolenzitissime. Riposo o sgambata? Meglio muovere le gambe va... sicchè chiamo zio, che ha iniziato dall'estate ad andare in bici e gli propongo una girata.
Si parte alle 2 andiamo a fare Montecarlo. Ovviamente essendo alle prime armi la fatica in salita si fa sentire, ma arriviamo tranquillamente in cima. Allora gli chiedo se ha voglia di fare una salita un pochino più lunga, più impegnativa... Dice che ci prova, al max si ferma... Allora via verso San Gennaro! Anche qui arriviamo in cima senza particolari problemi!
Discesa su Pescia e poi ultima salita, la più facile: Uzzano! Qui non ha davvero nessun problema, a confronto è una passeggiata...
Il ritorno verso casa poi procede senza assilli, con un po' di vento contro...
Alla fine circa 55 km... io un po' meglio della partenza, ma le gambe fanno sempre un po' male (che poi chisà perchè..???)... e poi le solite noie da seduta, possibile patire sempre in questo modo? Urgono provvedimenti...

Domani si chiude con le gare... sarà la più importante, peccato che la forma sia in vertiginoso calo... come sempre però A TUTTA!!

Cicloturistica della Rotta... racconto di Ale!!

Al solito cicloturistica con il coltello tra i denti, da queste parti non si trova pace nemmeno facendo una pedalata in solitaria

L'anno scorso fu emozionante: annullato il percorso lungo, su quello corto andature da pro. Sulla prima salita sfida infinita tra plata ed il gringo (per la privacy non sveliamo il suo vero nome, basti sapere che lui non si iscrive alle manifestazioni, salta sulla carrozza a giro iniziato), un personaggio la cui voglia di competere è tale che l'anno passato, sempre a questa cicloturistica, rimasti in pochi nel gruppo di testa si permise di insultarmi perchè non davo cambi a lui ed altri che menavano a 50

Quest'anno, per evitare i rischi di una partenza sprint, decidiamo di avvantaggiarci di 15' circa. Purtoppo per noi il gringo ci aspetta ad una rotonda, e come ci vede si incolla alle nostre ruote.
Un gruppetto che ci passa lo distoglie dall'attenzione verso plata, così anche noi ci accodiamo in fondo.

Ma il gringo è furbo, e non ci mette molto a capire (voltandosi ripetutamente) che io e Fabietto non lo lasceremo libero di rompere i maroni a poveri cicloturisti capitati lì per caso.

Nei km che anticipano la salita invoglio plata a fare un ritmo indiavolato, lui per tutta risposta mi sorride e va a piantarsi a ruota del gringo.

Inizia la salita, ed inizia anche il temporale: non si riesce ad alzarsi sui pedali (altri per la pioggia, io per la panza) che le ruote scivolano.
Fabio prende subito il largo, il gringo è sorpreso e dopo poche centinaia di metri rinuncia all'inseguimento.
Inseguimento che invece io non mollo, facendo tutta la salita dietro ad un signore che non conosceva il termine "andatura regolare", lasciandoci alcuni dei pochi anni rimastimi (ma si dice così?).

plata intanto in testa solitario fa il bel tempo (il cattivo tempo già ce l'avevamo e non sembra il caso di tornare a menzionarlo), poi sulla discesa seguente ci ricongiungiamo e ci diciamo di aspettare gli altri.

Macchè: l'animo guerriero del gringo lo spinge a tirare, ed a invocare cambi regolari. Rivedo passarmi accanto l'immagine di lui che mi offende, quindi anticipo la mossa e lo affianco, rinfacciandogli il tutto. Il simpaticone se la ride, poi torna a tirare. Vabbè.

Sulla seconda salita, complice la mia crisi tanto preventivata (se non ci si allena, non si va da nessuna parte ) quanto sorprendentemente potente, il gruppo si spezza. Il gringo viene sverniciato ancora da plata, quindi in cima decide che per oggi ha subito abbastanza e si allontana a capo chino. plata mi aspetta e ripartiamo.

Da 3 diveniamo 5, complice un mio stop eccessivo al banco del ristoro, e da 5 diveniamo 2 quando la mia posteriore si affloscia, a causa dei ripetuti traumi subiti. Traumi dovuti alla fantastica idea dell'organizzazione di farci passare non da strade normali, ma da un sentiero che si concludeva con un guado (non un ponte, un guado!) di epoca preetrusca, a giudicare dalle iscrizioni rupestri nelle rocce.

Il resto del racconto è censurabile per la solitudine che ci attanaglia da quel momento fino all'arrivo, dove ci rimpinziamo perbenino.