giovedì 28 febbraio 2013

Articolo scritto per il periodico "Pieghe d'Arno"

"La polvere si solleva, e come una nuvola di primavera svanisce nel tempo in cui si forma. Piccoli sassi schizzano poco più in là, senza nulla muovere. Le ruote continuano a girare, leggere e veloci, fregandosene del cronometro. Non è un giro in bici come tanti, ma un viaggio nel tempo, attraverso luoghi in cui sembra quasi essersi fermato, fra continui saliscendi che ben presto stancano le gambe. Viale delle Pianore, una strada bianca perfetta e spettacolare nel passaggio dal viale di cipressi di fronte al villino di caccia appartenuto un tempo ai Medici.
No, non è il Chianti, sono le Cerbaie.
Colline che sembrano nascondersi dalla fretta di tutti i giorni, in cui continua a vivere l’orgoglio di un’epoca ormai lontana, scandita dal suono delle campane e dai lavori nei campi e nelle prode. Colline di cui in pochi, magari anche del posto, conoscono l’esistenza.

A Staffoli è una nuvolosa domenica di Settembre, e non si capisce cosa abbia intenzione di fare il cielo. Il Giro delle Cerbaie è alla seconda edizione, e a fronte dei 140 cicloturisti dell’esordio, stavolta sono 230 a partire alla scoperta di queste zone un po’ dimenticate, un po’ ignorate.
Le strade, già da subito, sono quelle avare di pianura che con il loro incessante scendere o salire caratterizzano questo angolo di Toscana. E sono anche strade storiche, prestigiose. La via Francigena con il suo tracciato secolare è qui a due passi, all’ombra dei boschi che ombreggiano i celebri “vallini” scavati da torrenti tanto piccoli quanto impetuosi dopo le pioggie.
I borghi di Massarella e Torre sono un passaggio obbligato, e sulle loro rampe qualcuno già non trova più rapporti da scalare. Per fortuna arriva un po’ di pianura, prima di affrontare le scenografiche strade delle colline di Cerreto Guidi. Non sono più le Cerbaie qui, ma lo scopo è divertire, vedere sempre posti nuovi, mai stancare con i soliti percorsi. Ciclo-Turismo, in una parola.

Dopo Cerreto Guidi, le ruote girano svelte verso le colline di San Miniato, per regalare agli occhi dei ciclisti alcune perle di rara bellezza come il passaggio dal borgo di Castelnuovo d’Elsa e di Coiano, le deserte strade di Corrazzano e le cattive salite che qui si celano fra i boschi. Da una parte la dolcezza del paesaggio, dall’altra la crudeltà dei “muri” di Montebicchieri e Moriolo, per toccare poi l’apice della malvagità con la temibile Via dell’Inferno, a Montopoli. Un nome, un programma.
Può sembrare strano per molti, ma l’animo del ciclista vive di queste sfide. E più accidenti e santi chiamati in causa vengono sospirati durante questi sforzi, più la soddisfazione dei pedalatori cresce una volta scesi dalle bici. Lo racconteranno ad amici e parenti, e sarà l’ennesima esperienza da ricordare per molto tempo.

Abbandonate queste colline, è di nuovo la volta delle Cerbaie, stavolta in zona Santa Maria a Monte. Il “muro” del Prataccio attende perfido le gambe ormai stanche dei ciclisti, e con le sue pendenze a doppia cifra e il tratto sterrato a metà ascesa è già un totem del Giro delle Cerbaie. Così come la strada bianca delle Pianore, il viale di Cipressi del borgo di Montefalcone e le vedute spettacolari sul Valdarno che si aprono fra le siepi di bosso della villa di Poggio Adorno.
Chi percorre queste strade per la prima volta non può che rimanere stupito dalla varietà di bellezze che questo territorio offre, e non può che ritrovarsi senza fiato quando, a sorpresa, a una manciata di pedalate dall’arrivo il “Muro dei Be’ini” richiama ad un ultimo improvviso sforzo. Il centro Avis è vicino ormai, e il lauto pasta party sapientemente preparato dalle mani di chi da anni cucina per la sagra della pappardella alla lepre saprà senza dubbio ripagare dei tanti sforzi.

Il Giro delle Cerbaie termina qui, laddove è anche iniziato. Sui tavoli piatti e bottiglie vanno e vengono, accompagnati dal vociare di chi deve assolutamente ripercorrere il percorso anche a parole. La soddisfazione è stampata sui volti, l’obbiettivo è centrato: far divertire e far conoscere le Cerbaie. Un evento che il Comune di Santa Croce sull’Arno ha deciso di patrocinare dall’esordio, condividendone fini e principi, e che nel 2013 si appresta a fare il definitivo salto di qualità. Tante le novità allo studio: un percorso che avrà alcuni passaggi più unici che rari, la collaborazione con i comuni e alcune associazioni, ma soprattutto l’ambizione a creare una giornata per la promozione delle Cerbaie a 360°. L’appuntamento è per il 22 Settembre. Lasciatevi stupire."

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