sabato 12 febbraio 2011

Volterra e Castagno

In un sabato uggioso e grigio, non c’è niente di meglio che dare una scossa a tutto con una sana compilation di Micheal Jackson da passarsi da un orecchio all’altro. Niente mp3 o roba del genere, li odio, ma solo pezzi che suonano da soli nella mente, tanto li conosco. Un po’ di tutto, con netta predominanza di pezzi dal trio Bad-Dangerous-HIStory.

E ci vogliono proprio, perché dopo pochi minuti dalla partenza già scende qualche goccia. Non mi preoccupa però, è la classica minaccia che rimarrà in sospeso per tutta la giornata, senza mai decidersi del tutto. Io invece sono più che deciso. Per tutta la settimana mi sono strascicato nella mia crisi, non facendo niente di concreto, appena 1h45’ nell’uscita più lunga delle 3 fatte, a spasso oltretutto.

Visto che così non può continuare, per oggi mi impongo di stare bene. Credo di valere molto di più di un paio di linee in un grafico. E credo anche in questi casi le motivazioni valgano più delle capacità. Oggi il programma è chiaro, destinazione decisa e guai a non rispettare il proponimento.

Così, fra un pensiero e un ritmo che rimbalza in ogni angolo del corpo, arrivo a Pontedera molto tranquillamente, non sforzando mai più del dovuto sui saliscendi. Da qui però mi sa che è meglio prendere un altro passo, e inserisco la moltiplica. Mi aspettano diversi km di pianura, lievi falsopiani al massimo, e un vento contrario piuttosto deciso.

Scelgo una soglia di watt limite da non superare e un range da mantenere per questi km, senza uccidermi ma senza neanche prendermela troppo con calma. Il vento è come un continuo spintonarmi al petto, ma non cedo alla provocazione continuando a testa bassa. I km passano anche piuttosto velocemente tutto sommato, sono particolarmente attento al paesaggio e ciò mi rilassa parecchio.

Supero il primo bivio che mi invita a girare a sinistra se voglio andare a Volterra, ma lo ignoro perchè il versante che voglio fare è quello da Saline di Volterra. Così supero anche il bivio per Orciatico, Montecatini Val di Cecina e infine quello dell’altro versante di Volterra: la Bacchettona. Prima o poi farò anche questo.

Finalmente saline di Volterra, dopo un po’ di saliscendi utilissimi per spezzare la piana. Il paesaggio merita davvero fra queste colline. Sono passate due ore alla media dei 29 esatti, e adesso comincia la prima salita.

Scorre via bella e intrigante, fra pendenze mediamente dolci che si alternano a tratti ancor più semplici e altri più impegnativi. Circa 9 km di ascesa, proprio bella! Arrivo in centro, bellissimo anche questo, entrando nel centro storico da una delle tante porte che “bucano” le mura. Scollino in Piazza dei Priori, e non c’è nemmeno un vampiro per fortuna, data anche l’ora. Ci mancherebbe che mi fregassero del sangue!

Riempio la boraccia e scendo dal versante che prima le indicazioni mi invitavano a seguire. In fondo supero un ponticello sul fiume Era e praticamente subito inizia la salita del Castagno.

Se non mi sbaglio è la seconda volta che la faccio, o forse la terza. Sicuramente è un modo come un altro per ingannare il tempo e gli 11 km che separano il fondo dallo scollinamento. Smooth criminal mi dà una mano, purtroppo nessuna spinta però.

Inizio a sentire un po’ di stanchezza. Cerco di fregarla fregandomene e continuando per come voglio. Certo che non finisci mai questa salita! Pendenze molto dolci, paesaggi bellissimi e tutto il resto, ma infinita! È su queste salite che ho l’impressione di fare più velocemente quelle più dure. Misteri, o instancabile ricerca del paragone. Il benessere deriva sempre da un paragone!

Ma la cima è lì, non l’ha spostata nessuno, e la supero con la medesima soddisfazione che accomuna valichi famosi e non. Ancora un po’ di pioggerella, ma la discesa porta il pensiero altrove. Ventidue km di discesa lieve o marcata, alternata a contropendenze altrettanto variabili, che terminano in un viale asfaltato perfettamente ma, purtroppo per me, pianeggiante.

Svolta a destra ed ecco lo strappo della via del (secondo come ti manda al) Cimitero. Pendenze molto importi e gambe molto lesse. Ma è una scossa che serve, una volta terminato infatti mi sento meglio, e gli strappi successivi in serie che mi portano a Palaia li supero in tutta tranquillità.

Inizio a sentire l’odore di casa. E di un bel pranzetto. Terminata la discesa di Palaia ritorno sulla modalità “Pianura on”, nella stessa maniera dell’inizio girata, anche se stavolta c’è un po’ di stanchezza di differenza. Pure le strade però sono differenti, adesso sono tutte bagnate e una leggera pioggerellina non desiste a lasciarmi in pace.

Poco male, non mi manca molto. Ultima asperità di Santa Maria a Monte e finalmente a casa. Sono ancora io, non me ne sono mai andato.

141 km, 1500 m+

1 commento:

  1. Bel resoconto.
    Il Castagno è la mia salita preferita ... paesaggio stupendo e per la mia stazza le pendenze sono quelle giuste!
    La volta che farai i marmini poi scendi dalla bacchettona così te la guardi almeno in discesa e dopo potrai proseguire x orciatico e lajatico

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