lunedì 3 gennaio 2011

La prima girata del nuovo anno: 121 km


Domenica mattina, ore 8.35, cielo grigio, capodanno ancora da smaltire. Fa abbastanza freddo, 1-2 gradi, tendenza a un aumento molto lento. Alle 8.55 sono ad Altopascio dove mi aggrego a un gruppo dal'età media particolarmente elevata: la condizione è quella che è, va più che bene.

la partenza è podistica. Velocità scandalose, 20 al'ora e non di più. In dieci km riusciamo ad arrivare a 25. Strano, l'altra domenica almeno a 30 si andava, con punte di 40 a volte.
Mi prende un freddo clamoroso, il cuore è bassissimo, e mi prende pure il nervoso perchè mi pare di buttare la domenica.

Arriviamo in centro a Lucca, fermi ad un semaforo vediamo sfrecciare un mega gruppo. Li riconosco subito: sono il gruppone della Baldo-Stafan, la migliore squadra amatoriale per le gare in circuito della Toscana e dell'Italia. Saluto tutti e mi lancio all'inseguimento. Ripresi, mi metto in fondo perchè è l'unica cosa che posso fare.

Velocità mai banali, ma non mi creano problemi. Prima salita, il Quiesa, non mi crea problemi perchè non voglio esagerare, scollino con calma e rientro in discesa (anche se mi trovo veramente male con le ruote, ne ho due diverse fra loro). Poi grandi velocità da gara fino all'imbocco della salita successiva: Corsanico. Saranno 5-6 km, una vita che non faccio una salita così "lunga". Fino a ora non ho mai forzato neglia llenamenti precedenti, quindi è un inizio tutto improntato alla prudenza.

I migliori già aumentano a inizio salita, non ci provo nemmeno perchè tanto non ci riuscirei. La mia è una lunga progressione. Aumento il ritmo piano piano, quasi senza accorgermene e seguendo le sensazioni che le mie gambe davano. Sono assolutamente fuoriforma, ma è un piacere vedere di reggere certe velocità in salita da gente che non è affatto sprovveduta. Evito caldamente il fuorisoglia, e sono nel pieno di un continuo recuperare posizioni. L'ultimo tratto è un muro, lì vado su veramente bene e recupero ancora tanto. Alla fine sono far i primi, e su un gruppone di 60 tanto male non è, soprattutto perchè conosco molto bene quanto ancora avrò da lavorare per tornare a un certo livello.

A sorpresa scendiamo da dove siamo saliti, e qui iniziano ad attanagliarmi i primi dubbi: non starò facendo un po' troppo? Quando mi informo dove sono diretti mi prende male. Vanno a fare un'altra salita della stessa lunghezza, ma per me è già tardi e con un altro gruppetto rientramo verso Lucca dal Montemagno. Qui vado su veramente bene, ma una volta iniziata la discesa sento arrivare la crisi. Mangio l'unica barretta che ho portato, e so perfettamente che è troppo poco per le calorie che brucerò. Spero soltanto che il serbatoio di glicogeno sia più pieno di quanto creda.

A quel punto non dò più un cambio e mi metto dietro. A Lucca faccio un errore seguendo il gruppo nella speranza che mi portino verso la via di casa. Invece non faccio altro che allungare, ma almeno posso stare a ruota. Gli ultimi km li faccio in compagnia di un altro che si offre di scortarmi. "mettiti dietro, vado a 30 così ci stai bene". In realtà non scenderà mai sotto 36, con punte di 40. Non mi faccio staccare e a 15 km da casa mi ritrovo, finalmente, da solo. Li faccio tranquillamente, anche se ormai il ritmo preso mi fa viaggiare bene senza accorgermene. E Non vado nemmeno in crisi per fortuna.

Alla fine 121 km e bella sorpresa per come ho tenuto certi ritmi nelle mie incerte condizioni. Se ciò significa ripartire da una base più elevata rispetto all'anno scorso, non posso che dire che è un buon inizio.

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